
Decreto Ministero Sanità 14 settembre 1994, n. 741
(in GU 9 gennaio 1995, n. 6)
Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale del fisioterapista.
Art. 1.
- È individuata la figura del fisioterapista con il seguente profilo: il fisioterapista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita.
Ok, tutto molto professionale ma, cosa vuol dire?
Prima di tutto va sottolineato che il fisioterapista è un LAUREATO che rientra nelle professioni sanitarie, il che comporta delle tutele per il paziente sia a livello economico che legale.
Altri aspetti importanti sono:
- prevenzione: un corretto stile di vita non vi eviterà un tamponamento, una frattura o l’artrosi, ma potrebbe evitarvi quel fastidioso mal di schiena ricorrente. Il fisioterapista può dare consigli sulle strategie da attuare in base alle abitudini personali.
- cura: PRIMA VI CURATE MEGLIO È. Un dolore che non passa in una settimana, è un dolore che difficilmente passerà da solo, o in poco tempo. E no, l’antidolorifico non serve. Ma un approccio riabilitativo precoce può togliere velocemente il problema, con poche sedute e quindi risparmiando dolore, tempo e soldi.
- Riabilitazione: la parola magica che ormai sfugge ai più. Il fisioterapista deve riabilitare e cioè riportare alla normalità. Ma bisogna chiarire che la normalità è un concetto variabile non solo fra persone diverse, ma anche per la stessa persona in momenti differenti della propria vita.
Il resto significa che lavora nei rami ortopedici, neurologici e viscerali che avvengono per cause biologiche o traumatiche.
d) verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
Non ci sono “pacchetti”, non vi sarà mai detto “il beneficio lo vedrà fra 6 mesi”, ma verrà valutata di volta in volta l’efficacia del trattamento precedentemente effettuato.